Radiodermiti

L'irritazione della cute provocata dalle radiazioni ionizzanti provoca il fenomeno delle radiodermiti.
Le radiazioni elettromagnetiche, i raggi X per l'ampio utilizzo in campo diagnostico e teraupetico nonchè per motivi di esposizione professionale (tecnici, medici radiologi) sono, al di là delle radiazioni corpuscolate, elettroni-protoni, la più frequente causa di radiodermiti.

Nonostante le moderne apparecchiature mediche, è ancora osservabile tale patologia come conseguenza di trattamenti radioterapeutici in oncologia. 

Negli ultimi anni anche a causa di problematiche a centrali nucleari, è aumentata l'incidenza di radiodermiti a seguito di esposizioni di radiazioni Beta (elettroni, protoni, neutroni).

Le radiazioni 
colpiscono la cute danneggiando le cellule portandole a modificazioni nel citoplasma con degenerazione dei componenti, arrivando nei casi estremi fino alla necrosi cellulare. 
Qualora le cellule irradiate non vanno incontro a morte diretta, si ha una alterazione irreversibile del nucleo che nelle popolazioni cellulari successive può dare mostruosità e degenerazione neoplastica.

  • una forma acuta in cui si ha a seconda dell'esposizione si hanno delle ustioni di 1°-2°-3° grado, da un semplice arrossamento ad una necrosi cutanea, con dolore-ulcerazione e problemi alla guarigione spontanea.

  • forma cronica che si manifesta a distanza di tempo,mesi-anni, dall'esposizione ai raggi e si ha una cute distrofica,anelastica,arrossata,ipersensibile,dolente fino alle forme ulcerative con problematiche di guarigione.


La terapia della fase acuta è simile a quella del trattamento delle ustioni (antisettici topici, unguenti,fino alle medicazioni biologiche e con utilizzo di  cheratinociti), mentre per la fase cronica si parla di terapia chirurgica.
Infatti è la sola scelta quando ci troviamo di fronte ad un tessuto non vascolarizzato, anelastico, esplosivo per alterazioni genetiche. Utilizziamo lembi cutanei, mio cutanei di vicinanza o liberi con tecnica di microchirurgia.

Oggi abbiamo a disposizione, grazie alla ricerca di questi ultimi anni sul tessuto cicatriziale, anche la tecnica di impianto di cellule adipose proprie (lipofilling) che, ricche di cellule staminali, rendono il tessuto più morbido più elastico dando una testura cutanea quasi normale.
E' una procedura semplice, eseguita in anestesia locale, stabile nel tempo, e migliora l'aspetto ed il trofismo cutaneo, non solo della cute lesa dalla radiodermite ma anche la qualità di vita del paziente stesso.

 

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